domenica 1 febbraio 2009

Sentire, parlare...

Sentire, parlare, capire. Tra il dire e il fare non solo c’è di mezzo il mare ma un grande culo che ti devi fare. Grosso come la montagna. E se la montagna non arriva da te, tranquillo che non incontri neanche Maometto.

Sentire, parlare e capire. Ascolti, recepisci, ingoi parole, suoni e anche immagini. E’ chiaro, almeno pare anche perché tra il dire e il recepire c’è sempre Maometto con la montagna. Alla fine forse è meglio del mare perché se non sai nuotare almeno non affoghi. Ma il succo, senza polpa, del discorso è che alla fine non hai capito un cazzo.

Sentire, parlare e non capire un cazzo. Ma è fondamentale capire? Che cosa c’è da capire in fondo. Il mare? Maometto? La montagna? Sono punti di vista. I punti di vista sono soggettivi, quindi sia giusti che errati. Errare è umano. Perseverare da coglioni. O da chi non capisce un cazzo. Ma in fondo cosa c’è da capire? Eppure trascorriamo parte della vita tentando di comprendere situazioni.
Maometto non sprecherebbe tempo cercando risposte. Scalerebbe direttamente la montagna senza affogare nel mare.

Sentire, parlare e scalare. Sii pioniere di te stesso. Scalati. Tu sei la montagna. E se non capisci un cazzo è forse perché ti stai facendo troppe seghe mentali per capire cose che andrebbero solo vissute.

Vivi.

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